Il trattamento ortodontico pre-chirurgico, è un trattamento interdisciplinare che permette di risolvere mal occlusioni scheletriche non curabili con la sola ortodonzia.
Scopo del trattamento ortodontico pre-chirurgico è quello di allineare i denti e preparare le arcate dentali in maniera tale da consentire al chirurgo maxillo-facciale di spostare correttamente le basi scheletriche e coordinarle tra loro, realizzando così una completa riabilitazione della funzione masticatoria e migliorando l’estetica del volto del paziente.
La fase ortodontica preparatoria all’intervento dura generalmente circa 1 anno, quindi il paziente viene inviato al chirurgo per l’intervento. Dopo la chirurgia si avrà una fase di ortodonzia post-operatoria, cosiddetta “di rifinitura”, della durata di circa 6 mesi.
La chirurgia ortognatica ha come finalità il ripristino dell’equilibrio scheletrico, muscolare, articolare e dentale del massiccio facciale e della mandibola. Risultato della chirurgia dento-scheletrica è la riabilitazione funzionale (masticatoria, deglutitoria, fonatoria, respiratoria) ed estetica del volto.
Con i termini deformità dento-facciali, deformità dei mascellari o disgnazie, si fa riferimento ad alterazioni del normale equilibrio tra il mascellare superiore e la mandibola associate a un’alterata occlusione.
Gli individui con deformità dento-facciali presentano gradi variabili di compromissione delle funzioni respiratoria, masticatoria, deglutitoria, fonatoria, associate a difetti di competenza labiale, alterati rapporti tra labbro e denti, difetti parodontali (recessione gengivale) e alterazioni nei movimenti di apertura della bocca, a volte segno di effetti negativi sull’articolazione temporo-mandibolare. Le alterate proporzioni del viso possono inoltre dare luogo a effetti negativi sullo stato psicosociale e sull’auto-stima della persona.
Candidati alla chirurgia dei mascellari sono:
– soggetti con una deformità acquisita durante la crescita con conseguenti anomalie di crescita del mascellare superiore, della mandibola o di entrambi;
– individui che, in seguito a traumi fratturativi presentano un’alterazione trasversale, verticale e sagittale di uno od entrambi i mascellari;
– persone sottoposte a procedure ricostruttive post-traumatiche o post-oncologiche del massiccio facciale e/o della mandibola che necessitano di ripristinare i corretti rapporti scheletrici ed occlusali;
– coloro che hanno seguito un percorso chirurgico dall’infanzia per la correzione di malformazioni congenite o peri-natali (sindromi di Apert, Crouzon, Pfeiffer, Goldenhar, Franceschetti, micromia emifacciale, ecc). Questi ragazzi frequentemente ricorrono alla chirurgia ortognatica per ultimare al termine della crescita scheletrica (16-18 anni) per finalizzare il percorso terapeutico;
– persone con difficoltà respiratorie ed apnee ostruttive con restringimento delle vie aeree superiori. L’intervento in questi casi prevede l’avanzamento del mascellare, della mandibola e del mento associato o meno alla uvulo-palato-plastica e sospensione dello ioide.
Le dignazie principali sono la sindrome progenica, la sindrome prognatica, le asimmetrie del volto, la micrognazia, la microgenia, le contrazioni dei mascellari, la faccia lunga, la faccia corta.
La sindrome progenica identifica la condizione di ipercrescita della mandibola, per cui quest’ultima si presenta in posizione avanzata rispetto al mascellare provocando un morso inverso ed una malocclusione di III classe dentale. La sindrome progenica può, in taluni casi, associarsi ad una ridotta crescita del mascellare superiore, nota come micrognazia.